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2 marzo 2011

ZEN (stagione 1 / 2011)


    Zen è una coproduzione internazionale, ambientata e girata in Italia, della BBC che vede, tra gli altri, anche l'impegno dell'italiana Mediaset. Quest'ultima si vanta di essere intervenuta sulle scelte produttive, ma ci crediamo poco.  Comunque, in primavera, proprio sulle sue reti, la serie dovrebbe andare in onda anche in Italia.
    Il titolo rimanda al nome del protagonista, l'ispettore Aurelio Zen, interpretato da Rufus Sewell, nato dalla penna dello scrittore inglese Michael Dibdin. In ogni episodio assistiamo ad uno o più casi che il nostro cerca di risolvere pressato ora dal capo, ora dal ministero, ora da qualche personaggio influente che vuole che l'inchiesta si concluda nel modo più favorevole. Zen – il cognome pare sia veneziano, come continuano a ripetere ogni due secondi in tutti gli episodi – vorrebbe pure essere integro, e infatti nell'ambiente ha fama per questo, e risolvere i casi nel modo più giusto possibile, ma deve fare i conti con un mondo corrotto in cui ognuno pensa al proprio interesse. Ed anche l'ispettore deve cedere un poco. Proprio qui starebbe l'interesse della serie, che, a differenza dei suoi simili, non mostra un gruppo di duri e puri che fanno di tutto per affermare la giustizia, ma un ambiente in cui i vari poteri cercano di interferire nelle indagini, facendo pressioni su chi ne è incaricato o compromettendo le prove, per proteggere i propri sporchi interessi. Emblema della società contemporanea, anche il protagonista, che si vorrebbe senza macchia, deve sporcarsi della lordura del mondo in cui vive. Tra l'altro si sorride di questo personaggio che, stretto da varie parti sul lavoro, vive ancora con la mamma dopo che il suo matrimonio è fallito.
    Proprio da queste premesse, però, nasce l'aberrazione ideologica di cui la serie si macchia. Lasciando da parte il fatto che, eccetto la Murino che è la segretaria Tania di cui Zen s'innamora, non c'è un italiano in una parte importante, ma tutti i personaggi, italiani, sono interpretati da attori inglesi che sfoggiano tutti gli accenti possibili di Britannia, due sono le principali domande di uno spettatore nostrano:
    1) perché scegliere proprio l'Italia per mostrare la corruzione? Va bene che le cose mostrate succedono davvero in questo paese, ma non sono gli Inglesi a doverci fare la predica.
    2) come sopportare tutti i cliché di cui la serie è strafarcita? L'apice si raggiunge nel primo episodio in cui le indagini si spostanto anche in Abruzzo, che pare ancora quello dell'Ottocento e in cui, al suo arrivo, Zen viene messo in guardia contro i banditi che abitano le montagne e rapiscono gli stranieri. Ossignore! Poi si scopre che il bandito ha accento irlandese. Ossignore doppio!        
    Fatto sta che, dopo l'orribile primo episodio, la serie si riprende e migliora progressivamente fino al terzo e ultimo, che è anche il più bello. Nonostante le cose buone e nonostante qualche tocco d'humour ben riuscito, per quanto detto sopra non può che meritarsi il pollice giù.
    Infine, la BBC ha cancellato la serie in seguito al decrescente ascolto, ma, essendo una coproduzione, non si escludono altri episodi. Si spera di no.

    TITOLO ORIGINALE: Zen
    PRODUZIONE: Gran Bretagna / Germania / Italia
    RETE: BBC One 
    CAST: Rufus Sewell, Caterina Murino, Valentina Cervi, Catherine Spaak
    GENERE: Police drama
    DURATA: 90 min
    SERIE: 1
    EPISODI: 3  
    MESSA IN ONDA: 2, 9 e 16 Gennaio 2011 (BBC One) 

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