- TITOLO ORIGINALE: Skyline
- PRODUZIONE: USA 2010
- REGIA: Colin Strause e Greg Strause
- CAST: Eric Balfour, Scottie Thompson, Brittany Daniel
- GENERE: Fantascienza
- DURATA: 94 minuti
Nello Skyline a budget ridotto dei fratelli Strause, maghi degli effetti speciali e registi di Alien vs Predator, assistiamo ancora una volta all'invasione della Terra da parte degli alieni. Non si avranno certo le risorse di una Guerra dei mondi o di un Indipence Day, punti di riferimento a cui comunque si ammicca, ma si cerca di farcela lo stesso, malamente.
Il film è tutto un pretesto per mostrare quanto i due registi, nonostante si ritrovino con pochi mezzi, siano bravi a creare mostri alieni degni di questo nome. Tutto il resto (sceneggiatura, attori, regia) è noia. Jarrod (Eric Balfour, visto nella serie Six Feet Under), con fidanzata che scopriamo presto incinta al seguito, va a Los Angeles per il compleanno dell'amico Terry, che abita in un residence di gran lusso. Dopo una notte di bagordi, luci blu penetrano tra le finestre oscurate svegliando tutti, risucchiano chi le fissa. Annunciano l'arrivo degli alieni. Per tutto il tempo a venire i nostri cercheranno di salvarsi la pelle, di resistere e scappare, sempre e solo dentro il residence, tanto per ricordarci non ci si può permettere altro e si fa quel che si può.
Manca tutto. I personaggi, interpretati da attori misconosciuti che certo non si impegnano più di tanto, non sono per nulla approfonditi e per questo poco interessanti; la storia è ben poca cosa, arrivano gli alieni e noi urliamo, ci nascondiamo, fuggiamo e nulla più; ci si annoia dopo la prima scena perché tutto così sciatto, scontato e stupido. C'è chi si arrabbia, mentre gli alieni che stanno fuori dalla finestra distruggono mezzo mondo, perché il fidanzato s'è fatto un'altra e non trova momento migliore per ricordargli, quando forse è ora di pensare a tutt'altro, quanto faccia schifo.
L'unica cosa che si salva è il bel finale, come al solito aperto a nuovi sviluppi (ma si spera vivamente che un sequel mai veda il buio di alcuna sala sulla Terra), che dà sollievo dopo un'ora e mezza di disperazione, dello spettatore. Pollice giù.
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